Un’estate perfetta è una breve raccolta di versi, nati in un arco cronologico ristretto: un’estate, appunto. Generati da un amore quasi senile, sono figli di ciclotimie tipiche dell’autore, sempre in bilico tra entusiasmi poco adatti alla sua età e al suo ruolo e momenti di umore nero, altrettanto improvvisi e improbabili. Al centro di tutto c’è, appunto, l’amore, nelle sue infinite declinazioni, colto, per così dire, in diretta, nel formarsi di sensazioni ed emozioni: verrebbe da dire alla maniera del Leopardi, se il paragone non suonasse come una bestemmia. L’ordine
di pubblicazione corrisponde a quello di stesura: non ci sono sezioni tematiche né, in definitiva, un messaggio da trasmettere al lettore, se non quello di un’impressione nuda e cruda. Starà poi a chi legge decidere se si tratti di poesia o di semplice cicaleccio: a lui trasmettiamo il quesito.
Marco Cimmino (Bergamo, 1960) è uno storico militare che coltiva la brutta abitudine di scrivere anche di cose normali, che non siano cannonate o caduti in battaglia. Ha all’attivo decine di saggi, una controstoria della letteratura italiana, un manuale scolastico e migliaia di articoli, apparsi su periodici e quotidiani locali e nazionali. Rimane, tuttavia, un dilettante. E ne va piuttosto fiero.