Raccontare le vicende degli orfanotrofi e degli istituti educativi di Bergamo significa scrivere una pagina di storia. Significa attraversare cinque secoli e altrettante ere politiche, dalla Serenissima Venezia alle Repubbliche napoleoniche, dall’Impero austriaco al Regno d’Italia sabaudo, fino alla Repubblica Italiana. Significa incontrare i grandi (nel bene e nel male), da Francesco I d’Asburgo a Giuseppe Garibaldi, mentre visitano un istituto o cambiano la vita di un orfano, arruolato volontario al sogno di un’Italia libera e unita. Significa anche, e forse soprattutto, aprire uno squarcio sulla mentalità delle diverse epoche, sui princìpi pedagogici che le animano nella cura dell’infanzia e della gioventù disagiata.
Rispolverare vecchie carte non è un puro esercizio da tavolino: tra le righe si soffre per l’orfano malmenato da un rettore violento, si gioisce per il successo professionale di un compagno più fortunato, si partecipa con apprensione alla combinazione di un matrimonio di una ricoverata, ci si interroga sull’effettiva spontaneità della monacazione di una coetanea.
Dall’illuminazione di San Girolamo Miani nel primo Cinquecento al tramonto delle attività nel secondo Novecento, gli orfanotrofi e gli istituti educativi di Bergamo rappresentano un caso unico e al tempo stesso esemplare, in grado di travalicare il contesto locale per collocarsi all’interno di un sistema caritativo-assistenziale che per secoli ha accompagnato la vita di tante realtà sparse per l’Italia e per l’Europa.
Il lavoro ha l’ambizione di ricostruire questa lunga storia, coniugando l’approfondita ricerca archivistica con una narrazione attenta anche agli aneddoti e alle curiosità del vissuto quotidiano.
Pietas ad omnia utilis
Autore: Fabio Gatti
Genere: Storico